CATANIA E LA SICILIA ORIENTALE : LA STORIA

L’11 gennaio 1693 un terremoto devastante colpisce la Val Di Noto e tutta la Sicilia orientale. Nella sola Catania, che allora contava appena 20.000 abitanti, ne morirono 16.000, e cioè l’80%. Siracusa, Modica, Ragusa, furono quasi totalmente distrutte. Noto lo fu totalmente e venne abbandonata per essere ricostruita altrove.
Gli edifici, a Catania, crollarono praticamente tutti, tranne il castello Ursino, la chiesa di Sant’Euplio, sita nell’omonima via e abbattuta nell’ultima guerra da un bombardamento alleato, e qualche altro edificio. Si suppone che il sisma possa essere considerato, nella scala Richter, di magnitudo 7,5 e quindi il terremoto in assoluto più forte mai registrato nel territorio italiano.
Un terremoto simile, altrettanto devastante, che distrusse quasi completamente  Catania, Lentini e Modica era già avvenuto il
4 gennaio del 1169.

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                             Resti di Noto Antica, distrutta del terremoto del 1693



GLI STUDI – CONSIDERAZIONI SULLA DIVULGAZIONE

Purtroppo, con una regolarità di circa 400 anni, la Sicilia orientale è sede di siffatti terremoti.
Uno studio, sviluppato dall’istituto di fisica teorica di Trieste sostiene, che da qui a pochi anni un terremoto disastroso (magnitudo 7,5 Richter) colpirà il meridione d’Italia, con rischio particolare per la Sicilia orientale.
Alcuni studiosi chiedono di andar cauti con le previsioni di sismi devastanti perché, dicono, l’opinione pubblica non va allarmata!
A parere dello scrivente, niente di più sbagliato, l’opinione pubblica va allarmata, in quanto c’è, al giorno d’oggi, la possibilità di correre ai ripari!
Anche una struttura non sismica, si può adeguare, rendere cioè antisismica, con una spesa paragonabile a quella utilizzata per rifare gli intonaci e le coloriture della facciate, dotando gli immobili, anche quelli costruiti con muratura portante, di isolatori sismici, che assicurano una perfetta protezione dai terremoti.


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